*E scrutare il tuo tessuto
rammendare qualche buco.
Nessun vuoto si può riempire
quanti pieni da costruire.
(Gomitoli di vento)
*Puoi essere sincero, non conta niente
tutto quello che si agita nella mia mente
che siamo qui soltanto per prenderci e via
un po’ di follia.
Romanticismo forse, ma quanto basta
carezze se c’è voglia, se voglia ci avanza
il trucco è fare prosa e come per magia
leggere poesia.
(Romanticismo forse)
*Se ne va, guarda scorre si volta e si dà,
la rincorri da dentro una stanza.
Poco importa se è dolore o danza
non è mai abbastanza.
(Mai abbastanza)
*Poco importa se è di nessuno
e perciò non importa,
se selvatica ruba la terra allungando radici
ché domestico non è mai chi non appartiene
chi di caro ha soltanto, soltanto la vita
Strappato rinasce, sepolto ricresce
Anch’io…
(Malerba)
*Tendenzialmente fa paura toccare le cose
la tua schiena – sensazioni scivolose
tendenzialmente ogni anima è argilla e foglie
- sdrucciolevole.
(Tendenzialmente)
*E la terra mi stanca
il deserto che manca.
Trattenere la sete ché non tiene la rete
ché non tiene una rete.
E lasciarsi abitare, sistemare i sospesi
o lasciarli cadere.
E sentirsi una casa, somigliare a qualcosa.
(Domestica duna)
*Il giorno d’estate allungava le mani
a toccare la notte
ed ebbri di luce riempivamo di strade
i nostri discorsi
Io e te – sulle rive della Neva
parole a perdere sul fiume che va.
(Bastava la città)
*E poi ci sono carezze lisce come la fortuna
che chiudi gli occhi chiudi gli occhi
e la centesima sembra la prima
E poi c’è l’ambra del tuo sguardo
che quando ridi si fa miele.
Come scende regale su questa fetta di pane.
(Miele)
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